domenica 23 settembre 2012

Monologhi Metropolitani | Scrivendo - Scrivere e pubblicare online


Monologhi Metropolitani
Morire Ridendo

Morire ridendo mi dicesti un sera guardandomi negli occhi ed io apprezzai il tuo coraggio la forza che c'era in te poi ogni cosa disparve tra grigie brughiere sotto i monti di cristallo splendenti al sole ,cerulo  nell'autunno inoltrato che avanzava  con passo sicuro sotto mentite spoglie seduto sopra un masso aspettavi  l'autobus delle sette. Una fila interminabile d'anime ,alcune folli ,altre indomate bestie pronte ad uccidere i propri simili. Mi volgesti il viso e mi chiamasti per nome. Quando sarò grande, più grande dell'accidia più grande di questo grattacielo ,più grande di questa speranza ,ucciso o non ucciso figlio o non figlio inerme nella mia bontà  eppure  mi chiedo quale chiodo scaccia chiodo se non ho certezze per comprendere  il male che c’affligge ?  Oh mio caro vorrei essere te stesso per essere re ,sovrano di questa vecchia commedia vorrei scoprire l'usato verso ,svelare il sinistro presagio  incombente sul nostro domani. Avvicinati a me dammi il tuo amore non lasciarmi più solo in questa foresta di cemento insieme ai cani sciolti  i pappagalli  colorati insieme ai demoni e agli angeli ribelli. Non riportare  più indietro nel tuo regno la mia speranza d'essere ancor vivo.  Tu mi turbi una scia di delitti macchiano il cammino della verità mentre i  giovani dormono ,dormono sulla collina all'ombra dell'amore, all'ombra d'antichi ideali . Un filo di fumo si alza dalle ciminiere delle  tisiche fabbriche  una strega sdentata prepara il suo incantesimo ali di pollo  ,gambe di rane ,zampetta di pipistrello ride e mescia la vecchia dal naso uncino prepara la sua vendetta . Il sole s'accoppia con la luna ,il mare è rigido  come una lastra di ghiaccio . Pattina la ballerina  sul lago ghiacciato ,donzella  elegante dal  volto sfigurato ,sembra  una statuetta votiva donata tanto tempo fa  da mio padre a mia nonna . Ed essi son  morti con altri mille con l'amore nei loro cuori ,con la luce per diritta via loro non vi son più ad attendere ,loro non  son più dietro la finestra, loro sono dietro questa vita ,dietro queste  domande alcune grigie alcune rosse, altre verdi, altre ancora senza senso ,senza coda 
e senza denti . Un campo incolto abbandonato al suo destino teatro di un massacro di una carneficina di articoli da regalo ,pacchetti infiocchettati  con dentro una terribile sorpresa, una piccola metropoli ,un cavallo selvaggio ,un genio prigioniero dentro una lampadina  ,delle palline colorate altre domande senza risposta altre file allo sportello ,un perseguire modi e forme, figure collassate che si recano a pignorare quei pochi beni personali. Ed è un mattino stupendo ,luce che si riflette sulle vetrate delle chiese  barocche. E le case son tutte uguali  sorelle e fratelli ,contadini  ed operai ,ricchi commercianti ,casalinghe sensuali ,porno star ,ladri, assassini ,un vigile urbano, un poliziotto ,un questore, un piccolo gnomo. Tutti si abbracciano si stringono in cerchio danzano ,intorno al fuoco e la vecchia strega suona la chitarra ed il porco la batteria, il cappellano canta una canzone struggente che fa piangere, ridere poi infine morire.