sabato 13 febbraio 2010

Breve Biografia Di Domenico De Ferraro

Breve Biografia Di Domenico De Ferraro


Scrittore per ragazzi , appassionato fin dalla tenera
età all'arte della narrativa e della poesia.
Scritto fino ad oggi due libri di narrativa: Malerba Latina
Editori Lulu.com , Boopen.it e Pendragon ( Fantascienza)
Diverse raccolte di racconti e poesie:
Novelle Neopolitane, Racconti Futuristi, Editore Boopen
Poesie di Periferia, Editore Lulu.com
Ferro e Fuoco. Poesie, La Rosa editrice
oltre qualche libro di fiabe in e - book Il libro magico degli Gnomi, ,
Fabule Campane, Brevi commedie umoristiche.
Tantissime poesie e prose pubblicate in diversi siti di scrittura online. Non sono mai riuscito a laurearmi in lettere e filosofia dirottato dalla necessità in età giovanile d’entrare presto nel mondo del lavoro proseguendo così gli studi verso discipline medico scientifiche . Partecipato a diversi concorsi letterari, raggiungendo spesso buoni risultati ottenendo così diversi consensi ed applausi.

mercoledì 13 gennaio 2010

Impressioni Surreali di Gennaio

IMPRESSIONI SURREALI DÌ GENNAIO

Il gelido inverno dalle lunghe mani narra della sua agonia dopo aver imbiancando ogni cosa , sfidando la sorte lascia affiorare tra le fessure
del tempo ricordi, emozioni sottili congiunzione di lingue e logos , canti di città in guerra. Difficile spiegare perché Gianni non volle mai ascoltare la sua coscienza cambiare vita , mettere la testa a posto come si suol dire , egli voleva suonare , era qualcosa più forte di lui . Cosi continuò a strimpellare
la sua chitarra elettrica fino a quel maledetto giorno
in cui crollò il soffitto della sala prove ed una trave di legno massiccio lo schiacciò . Gennaio giunse con il suo silenzio spalancò la porta del nuovo anno accolse in sé ogni male, rinnovando ogni malessere esistenziale e gonfiando ogni bolletta da pagare. Un vento freddo uccise le varie espressione dialettali pendule sulle labbra carnose e l’ossesso della poesia risuonò lento come un vagito per i vicoli decrepiti che s’inerpicano sui colli moribondi fatti di case vecchie e fughe verso luoghi lontani. Presero vita dal vecchio foglio , tra righi ridenti , novelle scritte tanto tempo indietro, dirette verso un domani diverso . Poesiole ballerine ,ritornelli canterini un po’ birichini che si divertono a far scherzi alla gente distratta per strada . Recitate da strambi personaggi , con vestiti colorati , cravatte lunghe fino ai piedi ,con capelli tinti e denti finti . Belli , sani, felici a tutti costi , questo i dogmi per essere qualcuno . Endecasillabi in preda a crisi depressive incitano ora il savio ed ora il santo a compiere miracoli come il moltiplicare soldi e successi . Al lume d’una fiamma votiva ,illuminando uno spazio vuoto un articolo ribelle s’arrampica sui rami d’un discorso improvvisato incomincia a protestare contro i tanti professori d’orchestra incapaci di coniugare il suono con i versi , il serio con il faceto . Istrione nato tra queste piazze , in questi palazzi ho vissuto la mia misera vita tra frizzi e lazzi cercando di far sorridere, di rendere savi chiunque incontrassi , indossando una ridicola maschera , non ho mai preteso nulla in cambio, ma causa il mio interloquire fui catturato e gettato nella gabbia dei leoni per il sol fatto di aver mandato a monte il losco contratto tra il gatto e la volpe. Quanta tristezza per queste mie stronzate , così incominciai a piangere, i fiumi strariparono , la terra tremò ed un urlo sì udì in ogni luogo.
L’unico che rimase insensibile a quel piagnisteo fu un operaio metalmeccanico alle prese con un marcatempo malinconico che non ne voleva di sapere di compiere il suo dovere , iniziare la sua giornata litigando con un impiegato d’ ultimo livello pronto a rivendicare il diritto ad essere preso in seria considerazione .
File interminabili d’ operai ,d’infermieri incavolati , di spazzacamini ,
di borseggiatori , discoli scolari. Si concentrarono tutti in mezzo alla grande piazza e iniziarono a marciare compatti verso il palazzo presidenziale ma senza alcuna autorizzazione ,dopo duri scontri con la polizia non riuscirono a ottenere nulla di buono. Mattino di luce ,apri la finestra e ascolti il canto degli uccelli meccanici in fila sui pali telefonici che cinguettano tra loro .
Oltrepassando ogni regola, vagando nell’ immaginario.
Come un angelo fuggito da un lager , terrorizzato dalla logica nazista ,senza restrizioni intellettuali di partito .
Ad un palmo dalla salvezza eppure condannato ad essere incompreso . Tra grigi giorni , solitario, ascoltando milioni di voci crocifisse. Nella confusione dell’essere simile e dissimile , l’immagine all’uscita di scuola , il bimbo corre incontro la madre e la luce illumina il mondo che divenne improvvisamente diverso come l’aveva sempre sognato chiunque ha in sé una speranza in fondo al cuore..